domenica 24 febbraio 2013

Affittasi scalinata di Trinità dei Monti

Affittasi!

Colle Oppio: accampamento africano, ma noi assistiamo i pellegrini

Passeggiata mattutina dalle parti di un centro semideserto, tante auto delle forze dell'ordine in giro, pochi turisti, saranno tutti all'Angelus. Giro per San Pietro in Vincoli, percorro via delle Sette Sale e poi torno indietro verso il Colosseo. Ci sono i ruderi recintanti per proteggerli, ma mentre passo vedo che  il recito è pieno di immondizia e c'è un telo rosso che pende dalla recinzione. Avvicinandosi di più si nota che c'è un accampamento all'interno e non solo, lungo il muro che costeggia via delle Sette Sale c'è un accampamento più ampio circondato di borsoni neri fatti con i sacchi dell'immondizia, all'interno del cerchio  qualcuno ha acceso il fuoco per riscaldarsi, sono tutti Africani, alcuni si "asciugano" le ossa al sole, l'impressione è quella che avevo visto anni fa a Giugliano (vicino Napoli) ma li l'accampamento era fuori dal centro abitato, in piena campagna. Qui è nel centro della città, non è possibile non notarlo. Si può ammettere che, nella città dove oggi c'era un servizio di sicurezza apposito per l'Angelus del Papa e dove ci si prepara ad assistere i turisti (pellegrini?) che verranno ad assistere al conclave, non si riesca a venire a capo dell'assistenza da fornire a questi poveri cristi che dormono al freddo ed all'umido ?

accampamenti

giovedì 21 febbraio 2013

Bello! ma perchè non farci un pezzo di ciclabile ?

Via Guerrieri, quartiere San Saba, riqualificato in modo spettacolare, soprattutto di notte, il tratto che costeggia le mura, ma in tanta magnificenza perchè non prevedere un tratto di ciclabile protetta ? Eppure lo spazio c'era, e tra l'altro usando anche il marciapiedi che costeggia le mura su via di Porta Ardeatina si sarebbe creato un percorso sicuro da Porta San Paolo fino alla Cristoforo Colombo. Comunque è un buon marciaciclo soprattutto di notte.

via Guerrieri

Gli archi nelle Mura Aureliane
comunicano con via di Porta Ardeatina

mercoledì 20 febbraio 2013

Questi cocci di qua li mettiamo di là

Le spazzatrici dell'AMA, che tra l'altro troppo spesso non usano l'acqua per evitare di sollevare le polveri, ormai continuano a spostare i detriti ed i vetri da una parte all'altra della strada, dove ? ovunque! E quei grumi di vetri e detriti sono pericolosi per pedoni, ciclisti e due ruote a motore, si può scivolare e/o bucare.
dettaglio vetri ed altri detriti pericolosi

Passeggiata del Giappone dimenticata

Era parecchio che non ci passavo, oggi ho deciso di percorrerla per bypassare il laghetto ed ho trovato chiuso il passaggio, la passerella temporanea doveva essere smontata per ripristinare la Passeggiata del Giappone e quindi hanno bloccato il passaggio. Vabbeh! Per l'acquario si fa questo ed altri sacrifici, ma leggendo il cartello ci si accorge che i lavori dovevano essere conclusi entro dicembre 2012. Quindi ora non si sa quando riaprirà il passaggio che è uno dei tratti che consententono di fare il giro intorno al laghetto, molto utilizzato da pedoni e podisti, rappresenta anche il modo più rapido per attraversare in bicicletta il laghetto senza andare su strada. Ma possibile che a Roma non c'è più una cosa consegnata in tempo?

foto del 20 febbraio 2013

Eur Palasport: parcheggio interrato... nelle aiuole

uso dei prati del laghetto

domenica 17 febbraio 2013

Quanto ci costa il vandalismo ?

parco della caffarella

via Mommsen - largo tacchi venturi 30!

Anche se il contesto è stracarico di macchine che impediscono anche il normale attraversamente pedonale, anche qui cartelli 30, la riduzione di velocità giustificata dalla presenza di scuola e parrocchia, inizia dalla metà di via Mommsen ed arriva fino all'angolo di via Crivellucci con Largo Tacchi Venturi.

inizio riduzione limiti

venerdì 15 febbraio 2013

Le buche olivedolci

A Roma ormai c'è la gara alla strada che ha più buche, fra queste alcune sono pericolosamente profonde, tanto che quando piove possono causare seri danni al malcapitato che ci passa sopra, specialmente chi è su due ruote, Lug il Marziano ha ribattezzanto le ha ribattezzate pozzanghere olivedolci (TM). 

Olivedolci è la storpiatura del saluto di Stanlio in un famosissimo cortometraggio, "Tempo di Pic-Nic" di Stan Laurel ed Oliver Hardy (YouTube) in cui i due sprofondano con l'automobile in una buca piena d'acqua (minuto 14:15).

Le buche probabilmente sono un fenomeno inevitabile, ma la situazione attuale è veramente critica ed unita ad una cronica mancanza di pulizia della sede stradale, aggravata dall'uso delle macchine con le spazzole che non riuscendo a raccoglierli accumulano detriti e vetri ai lati della strada, occludendo spesso le stesse caditoie che concorrono all'allagamento, o nelle buche stesse che diventano una sorta di trappola vietcong.


mercoledì 13 febbraio 2013

Stazione Laurentina: l'asfaltatua a compartimenti stagni

Non si è capito se sia un problema di competenze fra ente eur, comune e/o municipio oppure la solita cronica incapacità di quest'ultimo a monitorare, pianificare e controllare i lavori pubblici (via della Canzone del Piave, via Fratelli Laurana e via Gaurico in zona Giuliano-Dalmata.
Fatto sta che dopo averci fatto vivere nel panico (ciclisti, pedoni e perchè no, scooteristi) per almeno due settimane con il rischio di cadere e magari finire sotto qualche automobile, alla fine si sono decisi ad asfaltare ma, a parte che come al solito non lo hanno fatto completamente da marciapiedi a marciapiedi, non hanno asfaltato il tratto immediatamente precedente lo stop, lasciando una buca che non potrà che peggiorare a breve, senza contare l'eterno parcheggio in sosta vietata e la doppia fila selvaggia.

asfaltatura a cacchio di cane

guardate dove arriva l'asfalto e che buca hanno lasciato

Appia Nuova a Furio Camillo 30 !

via Appia angolo Furio Camillo

La pozzanghera del ciclista

Nei film di Fantozzi c'era sempre la nuvoletta dispettosa che seguiva l'impiegato Fantozzi ovunque, bagnandolo e rovinandogli la giornata. A Piazzale Numa Pompilio invece c'è la pozzanghera dei ciclisti (li c'è il passaggio ciclopedonale della Dorsale Ciclabile Colombo) e dei pedoni, ossia una maledetta pozzanghera che non si asciuga mai e costringe tutti a bagnarsi i piedi oppure esporsi al traffico, vista la ridicola protezione offerta ai non motorizzati. Chissà forse pian piano nell'asfalto si è creato un avvallamento, fatto sta che le strade sono belle asciutte, l'attraversamento allagato.




lunedì 11 febbraio 2013

Passaggi segreti

Noi ciclisti urbani siamo sempre alla ricerca di percorsi protetti che uniscano la sicurezza alla praticità, alcuni di noi estremizzano questa ricerca e vanno a caccia comunque di sentieri in città, come Marco il patron del GSA (Grande Sentiero Anulare). Io molto più modestamente ho avuto occasione di trovare "questo", tratto che collega via della Travicella (che arriva da via Appia Antica) e via Palos che va verso l'ex-terminal per Fiumicino e ieri l'ho fotografato proprio per sua conoscenza :-)

foto presa dalla Pista Ciclabile Colombo
Anche se da via Appia Antica a Circonvallazione Ostiense si arriva più tranquillamente passando per Circonvallazione Ardeatina che è ciclopedonale e passa per il Parco Scott.

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Ennesimo progetto fine a se stesso
Da anni ci sono persone che si danno da fare per promuovere la mobilità quotidiana in bicicletta, e attendono che i progetti avviati vadano in porto possibilmente senza variazioni che li vanifichino, vedi Ponte della Scienza. Poi all'improvviso escono queste proposte che neanche i potenziali ciclisti della domenica apprezzerebbero: "...hanno tagliato il 5% alla sanità e poi fanno il ricovero per le bici elettriche sul fiume?" (voce raccolta al volo davanti al cartellone).
Sembra che uno stia sempre a protestare, ma nella città dove il gabbiottino che riparava e noleggiava bici è stato scassato ed occupato sul Lungotevere di Pietrapapa, figuriamoci sulla banchina quanto possono stare sicure le bici elettriche, senza contare che l'umidità del fiume non aiuta e che l'elettricità con l'acqua ci azzecca poco. Inoltre il progetto è testo a scopo meramente turistico e senza "sponda" di intermodalità visto che per arrivare li o usi l'automobile o ... la bicicletta.

Ormai il leit-motif delle amministrazioni è diventata la condivisione, che nel loro gergo significa accettazione passiva di quanto già previsto.
Strano modo di condividere... prima progettano poi ti cercano

30 e non più 30, anche meno se puoi (Ponte de Fero)

Da oggi battezzo una nuova etichetta: zone30; con cui taggare le foto relative all'utilizzo dei cartelli che limitano la velocità a 30 o meno km/h. Le vere e proprie zone 30 sono pochissime, Pigneto (ma mi sembra stia sparendo) alcune zone del centro, molti sono solo dei tratti dove tra l'altro non è evidente il termine del limite. Ricordo che il limite in città è 50 km/h salvo diversa indicazione, ma che 50 rappresenta la velocità massima non quelle minima! Non corriamo inutilmente !

Cominciamo con il Ponte dell'Industria (o Ponte di Ferro come è stato ribattezzato dai romani) dove il cartello è appeso un po' troppo in alto per essere notato, io stesso in bici me ne sono accorto quasi per caso, ammetto di non aver visto il cartello che termina il limite riportandolo a 50.

direzione via del porto fluviale, cartello troppo in alto

venerdì 8 febbraio 2013

Doppio danno... ovvero se non sai come, non spenderli

Leggo su il Messaggero dell'insano progetto che coinvolgerebbe alcuni parchi cittadini, "Da Villa Pamphilj, il progetto [...] coinvolge anche Villa Ada, [...] con i suoi 160 ettari, il cosiddetto Biscotto di Caracalla e la valle della Caffarella" posti che dovrebbero mantenere la loro "naturalità", per fare cosa ?
"il progetto di inserimento di nuovi sistemi di segnalazione delle distanze, abbinati ad un’apposita cartellonistica e a strutture per la sosta e lo stretching
MAPPE E SEGNA-DISTANZE
[...] l’idea originaria del design dei conta chilometri consista in cippi di cemento alti 1,65 metri a segnare ogni chilometro, intervallati da massi più bassi, ogni cento metri utilizzabili anche come sedute. Il tutto per un circuito specifico di dieci chilometri"
A parte che come gli hanno giustamente fatto notare gli stessi podisti, ormai quasi tutti hanno gps e smartphone in grado di misurare con estrema precisione mappe, percorsi e distanze, e che su internet ci sono le tracce da scaricare, viene da chiedersi ma chi fa queste proposte conosce la situazione dei runner ? 

Perchè parliamo di gente che ama la corsa e ne fa quasi una religione, parlo per conoscenza diretta, non di gente che va a fare la corsetta o lo jogging per cui non servono riferimenti. Comunque secondo me no, non hanno cognizione delle esigenze!

Cominciamo con il dire che non tutti hanno una villa o un parco vicino casa e che moltissimi si allenano su strada vicino casa, oltretutto illegalmente, perchè il codice della strada vieta di correre a piedi su strada, ma anche sul marciapiedi. Quindi parliamo di una spesa che riguarda persone che non hanno bisogno, mentre nulla viene fatto per chi avrebbe necessità. Ed inoltre danneggia la wilderness dei parchi trasformandoli con gadget tutto sommato superflui. 
Quindi:
1. non solo non risolvi problemi;
2. deturpi la natura;
3 butti via i soldi.

Allora perchè non destinare questa attenzione verso le piste ciclabili ? Ovviamente non nei parchi ma creando una rete su strade (quella già prevista nel Piano Quadro della Ciclabilità, approvato lo scorso anno e già nell'oblio) si otterrebbero tre piccioni con una fava:

1. creare percorsi utili per la mobilità;
2. dare sollievo a chi invece vuole fare attività fisica a piedi o in bicicletta;
3. preservare i nostri Parchi e le nostre Ville Storiche.

mercoledì 6 febbraio 2013

Grazie imbecilli !

Ieri sera mentre tornavo a casa ho percorso via dei Quintili, l'automobilista alle mie spalle è stato al gioco e non ha suonato né mi ha pressato nonostante il semaforo verde in fondo alla strada (in salita). Guadagno la cima ed il semaforo e mentre sto' per passare (con il verde) alla mia sinistra sbuca un altro ciclista (senza luci) tra le macchine regolarmente ferme al semaforo. Non vuole solo mettersi davanti, no, passa proprio con il rosso rischiando di far cadere me ed essere investito dalle auto che mi seguivano.

Stamattina a Piazza Epiro, rallento, c'è curva a sinistra, uno stop poi curva a destra per imboccare via Pannonia direzione Porta Metronia, ho intravisto che dal marciapiedi alla mia destra un pedone sta per attraversare anche se non ci sono le strisce e siamo in curva. Ma che voi fa' ? lo metti sotto ? ovviamente no, rallento ulteriormente e mi fermo, e da dietro una in automobile mi suona. Mi volto e mentre mi sorpassa, rischiando di abbattere me ed il pedone, le chiedo ad alta voce cosa avrei dovuto fare se non frenare. Il pedone incauto attraversa fregandosente, ma almeno i pedoni intorno si rendono conto che un ciclista ha salvato la pelle al pedone e la patente all'automobilista.

Comunque grazie imbecilli :-)

venerdì 1 febbraio 2013

Primo: Non desiderare la roba d'altri.

Vademecum per i vigili secondo Il Messaggero
9. Telefonate private con i cellulari solo in caso di emergenze personali11. le pattuglie esterne non devono avere atteggiamanti salottieri
13. nei confronti dei cittadini non avere atteggiamenti provocatori o maleducati
14. al telefono con i cittadini fornire subito il proprio nome e cognome
15. chi indossa l'uniforme e guida un'auto di servizio deve parcheggiare regolarmente
e indossare la cintura di sicurezza
16. entrare nelle garitte solo in caso di condizioni meteo avverse
17. vietato stare in due nelle garitte

A parte che il punto 15 dovrebbe essere emendato dei testi " indossa l'uniforme e " "di servizio", perchè sembra che in borghese e/o con l'auto privata si possa derogare, le prime 8 sono regole che tutto sommato fanno sorridere, ma il fatto che che ciò che riguarda lo specifico lavoro dei vigili parta dal 9 in poi, come se i Dieci Comandamenti iniziassero con "Non desiderare la roba d'altri".

foto da il Messaggero.