lunedì 30 maggio 2011

Tre Fontane brucia

La siepe dell'unico campo superstite (Hockey su prato) della spendido comprensorio sportivo che fù, è andata a fuoco, non so quando di preciso le foto sono di venerdì, ma da una settimana tornavo su strade diverse. Già tempo fà un rogo aveva distrutto la vegetazione del tratto che dal campo di hockey va verso il ponte della Colombo. Mentre tra poco ricominceranno i lavori sul marciapiedi opposto per ristrutturare il vecchio Luna-Park. Terminato il sogno-incubo F1 che cosa aspetta l'area, la pista ciclabile che da li arriva fino a Porta Portese e che tramite la Dorsale Tevere consente di raggiungere addirittura la Salaria e la Flaminia è al sicuro e verrà prolungata almeno fino alla Stazione Metro B Magliana o dobbiamo temere che sparisca ?
via di Tre Fontane - pista ciclabile

giovedì 26 maggio 2011

Non siamo soli

via di Vigna Murata
"Grazie perché
non siamo soli
non siamo soli

Grazie perché
Vivere ancora
Non fa paura
Solo con te"

giovedì 19 maggio 2011

La curva dell'apprendimento

via di Tor Carbone in direzione via Ardeatina
Tutte le mattine percorro questa strada in bici.
E quasi tutte le mattine, in fondo alla discesa (che spesso è deserta, vedi foto) dopo la curva a destra c'e' una fila di automobili ferme, perchè c'è traffico fino all'incrocio della via Ardeatina (che dista due km).
Se la fila non inizia da li inizia dopo la seconda curva, come giustamente illustrato dal cartello che indica doppie curve per 1 chilometro.
Ma gli automobilisti mi sorpassano, impavidi, pure se io in discesa senza pedalare vado ai 30 all'ora, girano e poi inchiodano, ogni tanto c'è il botto. ultimente ci sono anche i lavori in corso, segnalati già su via di Quarto Miglio, quindi i rischi aumentano.
Ma perchè io, che vado in bici, lo so e loro no ?
Forse gli automobilisti cambiano ogni mattina ? 
Forse che non vedono l'ora di mettersi in fila, per telefonare meglio, leggere giornale o libro, truccarsi e magari contemporaneamente fumare ?
O forse hanno semplicemente una diversa curva dell'apprendimento ?
Suggerisco aggiunta al cartello !

Tenendo la destra

"Devi da stare addestraaaa!!!" è l'esortazione della donna. Fuma si agita, parla al cellulare, si trucca, si agita di nuovo mentre è ferma nel traffico su via Appia Pignatelli, il colmo è quando si vede sorpassare a sinistra da una silenziosa, non puzzolente ne ingombrante bici...
Ha perfettamente ragione a norma del Codice della Strada, ma tenere la destra guidando la bici, oggi come oggi è impossibile, sia perchè le strade sono piene di tombini con griglia, spesso sprofondati nell'asfalto, sia perchè le strade oggi vengono pulite poco e male, utilizzando quelle macchine con le spazzole che spesso non rimuono lo sporco, ma lo spostano appunto ai lati delle strade.
Nelle strade che costeggiano terreni poi, basta un forte acquazzone per accumulare terra e detriti tali da rendere impossibile passarci in bici, ma anche in scooter o in macchina, le ruote slittano.


via Appia Pignatelli pericoloso accumulo di terra ai lati della strada

martedì 17 maggio 2011

Chi stona ?


Chi stona in questo filmato (girato a Roma)
I ciclisti che stanno andando al lavoro in bici 
oppure:
- le auto ed i furgoni in doppia fila o comunque in divieto di sosta;
- i cassonetti che sporgono dalle sagome;
- i pedoni che attraversano dove e come capita;
- l'automobilista che suona il clacson ai ciclisti invece di capire che
la colpa è degli altri automobilisti...

martedì 10 maggio 2011

Ciclisti in tivvù, ciclisti in tivvuvvuvvù!


ER medici in bicicletta

Recentemente ho dovuto recarmi al Policlinico Umberto I°, non potevo andare in bici ma per fortuna ho potuto utilizzare i mezzi pubblici, visto che in quella zona è impossibile parcheggiare in modo corretto, come ormai quasi tutta Roma, ormai.
Appena entrato nel complesso dall’ingresso di via Lancisi mi è caduto l’occhio su un elegante ciclista che parcheggiava nella rastrelliera (certamente migliorabile utilizzando degli stalli a forma di phi greco) che sono predisposti proprio accanto all’entrata.

  
Un altro ciclista non fidandosi, o non avendo visto la rastrelliera, stava parcheggiando la bici sulla issandola sulla ringhiera del vialetto interno. Altre bici erano parcheggiate in strada, probabilmente si tratta di medici, infermieri, personale amministrativo o visitatori, quasi certamente non di pazienti che ovviamente possono essere impossibilitati ad usare la bici.

Quel signore, elegante, che parcheggiava la bici mi è sembrato molto lontano dal mondo del ciclo-attivismo che vediamo all’opera sul web o nel quotidiano, non ostentava la sua ciclo attitudine, eppure ha intrapreso questa strada e come lui molti altri che pian piano riempiono strade e pali con le proprie bici. Forse lui è un testimonial migliore di tanti altri che si incontrano apposta per far dispetto agli automobilisti.


Insieme ad altri compagni di viaggio sosteniamo da tempo che il miglior modo per incrementare l’uso della bicicletta è quello di… mettere più persone possibile in bici tutti i giorni.
Sembra un paradosso, ma è un dato di fatto che l’uso della bici sta aumentando proprio perché c’è emulazione. Vedere persone che usano la bici quotidianamente scuote l’immaginario e solletica la curiosità di quelli che seduti in auto o su una moto si vedono sempre più spesso sorpassare dai ciclisti che agevolmente possono, anche solo scendendo dalla bici e conducendola a mano superando qualunque blocco, e soprattutto evidenziando che non sono più loro l’elemento che rallenta la circolazione ma al contrario sono gli ingombranti mezzi a motore, incluse microcar e ciclomotori.

L’idea di forzare questo passo, con ossessivi richiami all’abbandono dell’auto o della motocicletta, in nome di principi alti e condivisibili ma sostanzialmente inapplicabili alla maggior parte dei cittadini romani (e non solo), secondo me lascia il tempo che trova.
Anzi crea ostilità nei confronti della bicicletta e dei ciclisti che già la usano quotidianamente.

Muoviamoci in bici, invitiamo gli altri a farlo, aiutiamoli se possibile ad iniziare questo percorso, e non facciamo la predica se useranno la bici solo alcuni giorni alla settimana, fosse anche solo il sabato per andare a fare la spesa al mercato.

E portiamo avanti una iniziativa che è di tutti: Bike to Work Day

Tre metri sotto la terra (terrore a vigna murata)

Non metterò le foto delle lapidi del terzo millennio, fatte di striscioni con frasi tratte da film adolescenziali, che sembrano rendere meno amaro il distacco da un affetto, che è mancato a causa di un mondo che va di corsa e non aspetta nessuno. Chi è d'intralcio pedone, ciclista, scooterista, automobilista viene travolto e sempre più spesso ucciso.

Via di Vigna Murata che una strada di collegamento tra due consolari, Ardeatina e Laurentina è diventata negli anni sempre più frequentata e sempre meno controllata, la velocità cresce e cresce il numero dei morti: 3 in meno di un anno. Di cui 2 adolescenti ed un uomo sulla 40ina. Una con la minicar, uno con lo scooter, l'ultimo non l'ho ancora capito, si trova in un tratto in curva e non mi sono fermato a leggere.
Ma da anni quella strada è un macello, gente dilaniata dalle lamiere...

Ci passo tutte le mattine nonostante le auto che sfrecciano ed i tombini che costringono a stare discosto dal margine destro, ma non ho paura, non più di quella che avrei se attraversassi a piedi o fossi in scooter come ho fatto per anni. Credo che neanche l'auto sia sicura, nemmeno quei carri armati finto tranquillizzanti che tanto vanno di moda. Per assurdo la bici è meno pericolosa, perchè chi è dietro capisce che più di tanto non puoi andare e quindi si adegua o si predispone al sorpasso.

Per quella strada c'e' un progetto (inserito nel piano quadro della ciclabilità che giace, ad oltre un anno dalla presentazione, nel cassetto di qualche burocrate) per la realizzazione di una pista ciclabile che dovrebbe congiungere addirittura la via Tuscolana con la Laurentina, ma dove sembra che costruiranno un'autostrada urban.


Quella pista favorirebbe la scelta della bici per i cittadini delle zone a ridosso della Fonte Meravigliosa, che si troverebbero a non dover aspettare un autobus per raggiungere la metro B, e darebbe sollievo a coloro (e non sono pochi) che già oggi percorrono il tratto fra Tuscolana/Appia e Laurentina in bici sulla strada. 

Nel frattempo si potrebbero mettere autovelox o comunque segnalatori di velocità e tornare a campione e fare dei posti di blocco.

Insomma finchè qualcuno non si deciderà ad agire a livello del suolo, non solo non saremo tre metri sopra il cielo ma alcuni addirittura finiranno sottoterra...

martedì 3 maggio 2011

Primi maggi

La bici è l'unico modo per poter partecipare a tutte le iniziative in una Roma bloccata da fede e festa, ma soprattutto dal timore degli attentati.

Beatificazione Giovanni Paolo II al Vaticano

Concerto a San Giovanni