Ultima puntata, credo, visto anche lo scarso interesse dei ciclisti romani (nemmeno quelli della
FAO/Cycom?), tranne quei pochi ciclisti urbani o ciclomobilisti se preferite (senza bandiere) che la usano tutti i giorni. Per me è chiaro che essendo questo il senso di SEL per le piste ciclabili, l'augurio che posso fare alla Capitale, per il futuro, è che non dipenda mai da loro la mobilità, anche perchè nonostante ostentino biciclette nel manifesto della manifestazione, non c'è nessun accenno al tema nei
convegni previsti. Ovviamente non ci fa bella figura nemmeno Roma Capitale, che dopo aver approvato la
cabina di regia ed il
piano quadro, non riesce a tenere legalmente agibili le poche piste ciclabili che ci sono e sono realmente utilizzate tutti i giorni.
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il percorso inventato |
Questa illustrata nelle foto è l'alternativa realizzata da questi che predicano bene e razzolano male, almeno sul tema mobilità ciclabile, ovviamente non ci sono cartelli stradali, che indichino se si tratti di un percorso ciclabili o ciclopedonale (quello soppresso era solo ciclabile, ma avendo occupato pure il marciapiedi qui ci passano anche i pedoni), ci sono pezzi di carta con una freccia stampata e la scritta Pista Ciclabile scribacchiata velocemente a pennarello. Le transenne ovviamente sono a zig-zag e non offrono alcuna difesa rispetto ad un'eventuale automobile, Quindi quel percorso ai fini del codice della strada non ha alcun crisma di legalità, attenzione perchè in caso di incidente con un pedone o un'auto temo che saranno guai anche legali.
E comunque l'inizio del percorso è chiuso dal marciapiedi e da un tratto molto dissestato, quindi occorre scendere dalla bici e risalire sul marciapiedi. Grazie sbandieratori della legalità!!!!
Non è questione di essere pignoli è questione di legalità e rispetto per gli altri.
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le indicazioni - fuori da ogni regola |
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le transenne a zig zag, |
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lo sbocco ? |
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salire il gradino o proseguire per aggirarlo |
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complimentissimi !!! |
Protestiamo col sindaco e gli assessori!
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