giovedì 21 giugno 2012

Autociclisti

Incontro sempre più spesso ciclisti che evidentemente della bici hanno compreso solo il concetto di risparmio, e non anche quello di mobilità più sicura.
Evidentemente scendono dall'auto (o altro mezzo a motore) e causa la crisi iniziano a pedalare.
Te li trovi che ti passano sfiorandoti mentre tu rallenti magari in prossimità di un incrocio o delle strisce pedonali, non rispettano il semaforo né le precedenze, neanche quando passando rischiano di far ammazzare loro stessi ed altri innocenti.
Ma casualmente ho notato che somigliano molto ai ciclisti ideologizzati, quelli del bike-power, quelli che soffrono psicologicamente più che materialmente la convivenza con i motorizzati, e quindi si sentono in diritto di sfidarli anche se questo può andare a discapito di altri ciclisti o pedoni.
Non so di quale delle due specie facesse parte quell'imbecille che qualche giorno fà zig-zagava con la sua bici a Piazza Re di Roma, mentre andava probabilmente a giocare a tennis, vista la racchetta legata alla buona sul portapacchi. 
Fatto sta che faceva lo slalom con le macchine in movimento ed ha rischiato di farmi cadere per ben due volte. L'unica mia colpa ? quella di viaggiare in bicicletta ma restando sulla stessa fila, tranquillamente, rallentando il giusto e riprendendo a pedalare senza fermarmi ma anche senza fare zig-zag, cosa perfettamente inutile oltre che pericolosa, tanto che mi sono trovato per ben due volte davanti a lui che invece faceva il "pilota".
Chissà se poi sale in macchina o sullo scooter e fa lo stesso, o se va a manifestare contro gli autosauri durante i weekend.
Sono veramente indeciso ma sicuramente non è un ciclista urbano (o ciclomobilista come sostengo io) potrebbe essere definito: autociclista.


2 commenti:

  1. Ottimo post! E visto che scopro questo blog solo ora e ha tutta l'aria di essere un ottimo posto per me, mi ci faccio subito un giro:)

    Alessandro

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