lunedì 2 aprile 2012

Fastidio e Pericolo

Finché non cambierà l'approccio mentale delle persone che guidano sarà difficile circolare in modo civile sulle strade. Tralasciando i delinquenti ed i coatti che ovviamente rappresentano la frontiera dell'irrecuperabile, ci sono molti che si considerano  persone civili perchè "concedono" la circolazione alle bici purchè non diano fastidio.

Sabato discutevo con due conoscenti, lui va in bici per divertimento ed ha scoperto recentemente l'"utilità" della bici per piccole commissioni, le gira in macchina o in motorino.  Sono, sembrano, persone ragionevoli, mi vedono sempre in bici e probabilmente con me non parlano di certi "problemi". Ma sabato "je girava" e mentre commentavamo l'azzardo di un'automobilista  che per poco non mi investiva sulle strisce proprio davanti ai loro occhi, improvvisamente esce il "... si ma anche i ciclisti".
E si scagliano piuttosto concitatamente con chi viaggia in città a volte affiancato, senza casco, magari scambiando due parole... gli spieghi che il casco non è obbligatorio, gli spieghi che si può viaggiare affiancati (nei centri urbani) gli spieghi infine che la strada è "anche" loro... e soprattutto spiego, tento di spiegare,
l'enorme differenza che c'è fra fastidio e pericolo.

Che un conto è dare "fastidio" sempre ricordando che il fastidio è piuttosto soggettivo perchè tanta gente va in automobile nei parchi, parcheggia ovunque e scassa i cabbasissi (Camilleri mi perdonerà) con il motore acceso per l'aria condizionata o il riscaldamento ma non li convinco.

Stamattina poi mentre venivo al lavoro, solite file in zona metro laurentina e gli automobilisti in fila con la rotonda che li rallenta ancora di più, passo una lunga fila e guadagno la rotonda, la percorcorro metto la freccia ed esco alla seconda. 
Ci sono le strisce pedonali ed un tombino quindi mi tengo leggermente discosto dal lato destro ma comunque non ci sarebbe spazio per superare invece sento un motore che "sale" vicinissimo, e subito dopo l'auto che mi sfiora pericolosamente la gamba, avverto distintamente la vicinanza del mezzo.

Gli urlo un "oooohhhh!" e subito dopo l'auto deve accodarsi perchè ovviamente c'è di nuovo la fila, anzi ci sono i carabinieri che hanno fermato un furgone quindi c'è da accodarsi, mentre passo tira giù il finestrino e gli dico "c'era bisogno di sfiorarmi in quel modo?" e lui "colpa tua che stavi troppo al centro"... questo per me trasforma il mancato omicidio in tentato omicidio volontario. 
Non solo ti sei accorto che ero al centro ma hai sorpassato lo stesso su una stradina mono corsia lunga 150 metri (poi c'è lo stop) dove c'è un asilo, un parcheggio all'aperto ed una fermata d'autobus.

Ovviamente lo passo e poi mi raggiunge e sorpassa di nuovo (ancora dove non potrebbe)  ma stavolta tenendosi largo, poi lo vedo dirigersi verso il mio ufficio, quasi quasi spero che lavori da me (ghigno) ma no, si ferma in divieto di sosta, di sghimbescio, deve andare al bar o dal tabaccaio. Gli passo vicino ma lui ha giù rimosso il tutto, ha soddisfatto il suo bisogno primario arrivare dove doveva, il resto non gli interessa, nemmeno cercare di capirsi, spiegarsi, cercare di evitare che ci sia una seconda volta e se ci fosse che abbia uno svolgimento più cordiale.
E' tutta li la differenza fra fastidio e pericolo, il ciclista da fastidio all'automobilista che deve sbrigarsi per andare a fare i propri comodi, e questi lo ripaga facendo manovre che mettono in pericolo l'incolumità ed a volte la vita del ciclista. Logico no ?

1 commento:

  1. "con il motore acceso per l'aria condizionata o il riscaldamento"

    Art. 157. (1) (2) Arresto, fermata e sosta dei veicoli.
    .........

    7-bis. E' fatto divieto di tenere il motore acceso, durante la sosta del veicolo, allo scopo di mantenere in funzione l'impianto di condizionamento d'aria nel veicolo stesso; dalla violazione consegue la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 200 a euro 400.

    Ciao marcoS

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