Ieri la Prestipino, oggi Zingaretti. Comincia la discesa in campo dei candidati sindaci al prossimo turno elettorale (primavera 2013), tutti raccontano le proprie esperienze e puntano ad un obbiettivo, per ora la Prestipino si contenterebbe di battere Zingaretti alle primarie del PD, dall'altra Zingaretti neanche la vede e punta tutto sulla sfida ad Alemanno. E probabilmente chi si candida a destra attaccherà Zingaretti, e chi si candiderà della società civile darà addosso ad entrambi. Insomma tutti contro e nessuno per.
Ma i romani che tutti i giorni vivono e girano la propria città, per lavoro o per le normali attività quotidiane, non solo per inaugurazioni e convegni, si rendono subito conto che stanno partendo con il piede sbagliato.
Prima il programma !
Interessano poco pure le alleanze, sinistra/centro/destra, tutto morto:
- basta con quelli che di fronte a strade invivibili, si preoccupano di intitolarne una ad Almirante o a Berlinguer.;
- basta con quelli che di fronte al degrado dei nostri monumenti, si preoccupa di spostare o modificare la teca di Mayer o vuole cambiare i connotati alla statua di Giovanni Paolo II a Termini;
- basta con quelli che nel mare di lamiere che blocca la città anche quando le auto sono in sosta, continuano a smantellare i servizi pubblici eliminando le corsie preferenziali dei bus, a non verificare il pagamento del biglietto, a non costruire nuove piste ciclabili o almeno manutenere quelle esistenti;
- basta con l'illusione della metropolitana, che ha costi di realizzazione e gestione spropositati:
tram, tram, tram !!!; - basta con quelli che inaugurano pure i nuovi semafori o cento volte la stessa opera, con continue modifiche dell'ultima ora, o poi addirittura non sono a regime (Stazione Tiburtina!!!);
- basta con quelli che propongono un'idea di futuro fatta solo di edilizia furbetta, di lavori di edilizia ce ne sarebbero a iosa, solo per mantenere in piedi i nostri monumenti, non c'è bisogno di costruire altri migliaia di metri cubi di case;
- basta con lo sfruttare temi come il testamento biologico, la fecondazione assistita o l'aborto ed i diritti LBGT a fini elettorali sulle questioni amministrative, a Milano Pisapia ha avuto il coraggio di affermare che sono temi che esulano dall'amministrazione di una città, e vanno affrontati a livello statale.
- basta infine con le commemorazioni, i convegni, i monumenti a Falcone e Borsellino: sono persone che vanno ricordate, ma ci sono persone in giro che non sono eroi, ma che agiscono quotidianamente per migliorare la vita e di conseguenza combattere la non vita (movida, droghe, mafia).
Vogliamo leggere un programma di governo concreto per la città, a me non interessa giudicare un sindaco dalla sua posizione sul testamento biologico, ma dalla sua capacità di far funzionare la città.
Perchè è capacissimo che si dichiari contrario (per la sacralità della vita) oppure si dichiari favorevole alla libera scelta, poi però non fa nulla per ridurre il numero di incidenti mortali quotidiani.
Insomma Boris Johnson o Kenny Livingstone, e vinca il migliore, basta che Roma funzioni !!!
marco